Corso di Fotografia - Narrazione di sè tra fotografia e teatro
Pubblicato il 10/10/19
Categoria Corsi e workshop
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A proposito di me. Narrazione di sè tra fotografia e teatro
 

“Poco dopo aver imparato a vedere, ci accorgiamo che possiamo essere a nostra volta visti.”
John Berger
 
Noi siamo fatti in modo “narrativo”.
Siamo identità che si raccontano, siamo quello che ci raccontiamo di essere e che mostriamo più o meno consapevolmente. Abbiamo bisogno del racconto di noi stessi. Questo corso sperimentale vede unite due professioniste provenienti da due ambiti diversi della Narrazione: una fotografa e un’attrice teatrale. Per una durata di 8 incontri, alcuni in compresenza, vi invitiamo a un percorso di esplorazione intima e nello stesso tempo arricchita dalla condivisione.
 
La narrazione di sé, rinegoziata attraverso il gioco del teatro, offre uno strumento semplice e potente per imparare a interpretare diversamente il ruolo che siamo abituati a giocare nella vita reale. 
 
Durante gli incontri con Annette indagheremo vari modi di auto-racconto attraverso la fotografia e le diverse percezioni di noi. Il divario tra come ci immaginiamo e come ci vediamo allo specchio.
 
Analizzeremo i ritratti evanescenti e visionari di Duane Michals, i travestimenti creativi di autori come Cindy Sherman e Paolo Ventura e la narrazione onirica di Todd Hido tra ritratti e ambienti.
L’autoritratto suggestivo di Arno Rafael Minkkinen e lo sguardo al femminile con l’analisi di lavori di diverse autrici italiane e straniere.
Alle lezioni di teoria seguiranno degli esercizi, prevalentemente da eseguire a casa.
 
 
Il training teatrale di Silvia invece prevedrà esercizi sensoriali, che possano aprire e sviluppare i sensi, e così come esercizi di fiducia e ascolto reciproco. Continuando con la fase di ricerca creativa, l’immaginazione narrativa e scenica prenderanno forma trasformandosi in storie e personaggi. Nello spazio ludico poi dove immagineremo la nostra nuova o antichissima biografia porteremo, oltre al nostro corpo e alla nostra voce, pennarelli e immagini per inventare altri pensieri e sguardi.
 
Infine, si ripercorreranno le tappe del viaggio e si condivideranno i contenuti a partire dai propri vissuti.
Le tecniche e le possibilità specifiche dei due mezzi d’espressione saranno utilizzate come “mediatore artistico”, cioè maggiormente orientate al processo creativo che ad un prodotto finale o rappresentazione.
 
Questa modalità di lavoro ci consentirà di creare lo spazio per far emergere quegli elementi creativi che possano stimolare nell’individuo un nuovo e originale punto di vista sul proprio “copione di vita”.
 
 

 

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