Al di là del mare
Pubblicato il 25/02/10
Categoria Pubblicazioni
Questa pagina non ha ancora ricevuto feedback.
Questa pagina è stata visitata 2286 volte

Il cammino professionale di Antonio Bignami (www.antoniobignami.com) é sempre stato legato all’avventura ma anche alle sfide, come quella intrapresa ultimamente: dopo tutta una vita dall’altra parte dell’obiettivo ha pensato che fosse tempo di raccontare con le parole tutta la magia delle sue immagini, le emozioni non registrate dalla pellicola. Da queste simbiosi sono nate le suggestioni di romanzi unici e particolari. AL DI LA’ DEL MARE (Pendragon, 2008) è la seconda prova letteraria di Antonio Bignami dopo ERA BLU (Damiani Editore, 2005). Si tratta di un romanzo particolare e avvincente, un giallo che si basa su un paio di domande: “chi ha tentato di uccidere il fotografo italiano Riccardo Valente davanti a uno dei locali più malfamati di Palma? E soprattutto, perché? Per rispondere a queste domande, il commissario Guccione, siciliano trapiantato a Majorca ma con la sua Favignana ancora nel cuore dovrà seguire, insieme al lettore, il filo sconnesso dei ricordi. Sarà un viaggio a ritroso, inquiete immersioni in mari a volte troppo profondi, alla ricerca dell’immagine perfetta, tra donne sfuggenti e l’unico vero amore, sfuggito. Una partita a scacchi con la Signora dal Respiro Gelido, l’appuntamento che Riccardo ha eluso per tutta la vita”.

Le prime righe di Al di là del mare

L’ambulanza ingoia la notte lasciandosi dietro una scia di luce urlante e dolorosa.

Certo ci vorrà del tempo.

Forse non sarà sufficiente gettare via un immenso spazio di solitudine e di pensieri per ricomporre il vuoto di una vita abbandonata e persa, strapazzata ora nelle latitudini di un mondo irreale, ora nelle inconsulte, frammentarie distanze, trascorse e percorse chiedendosi sempre quanto e se ne fosse valsa la pena. Ma chi può aver voglia di mettere un poco d’ordine nell’esistenza e nelle ferite di un uomo ingombrante e noioso se anche lui per primo - steso sulla lettiga dopo essere stato sbrigativamente rappezzato in qualche modo - sta pensando a tutto meno che a darsi una mano per combattere la Signora dal respiro gelido?

Le viuzze viscide e accatastate di Palma sfuggono come lampi: si sbriciolano sull’asfalto e bruciano gli sguardi come fuochi fatui o comete stanche di attendere la direzione da seguire. Ma attraverso i vetri opalini dove corrono ondeggiando ombre di tubi corrugati e penombre di rigidi stativi in acciaio, i lampi appaiono come tenui e pastose strisciate in chiaro/scuro. Sull’asfalto cupo, imbevuto dal salino e spazzato dal vento caldo e umido del mare, i pneumatici lasciano tracce che svaniscono quasi subito, come se invece di un missile nella notte fosse passato uno stormo di gabbiani. Venuti dal nulla, in cerca di riparo dallo scirocco che li confonde e appesantisce le termiche sulle quali sono soliti scivolare con destrezza. Dentro all’ambulanza, tra lo sbatacchiare sgarbato delle curve e dei dossi su cui sembra di volare con una vecchia carretta dei cieli, nella vociante e confusionaria fretta di tentare un affannato quanto rassegnato primo soccorso, sobbalzano comicamente forbici, garze e tamponi, bottigliette e siringhe, fiale e stetoscopi. Lui è stato legato alla lettiga. Lo hanno soccorso alla bene e meglio, riempiendolo di tubi e sonde, gli hanno applicato curiosi strumenti collegati a chiassosi e intermittenti cicalini che monitorano il suo stato: è una specie di simbiotico, immobile e teso punto interrogativo, sembra vivere in parallelo una vita che non ne vuol più sapere di essere la sua. Sta cercando di richiamare l’attenzione della propria anima - che appare indifesa, tormentata e logorata – forse viene da pensare che stia cercando in qualche modo di risvegliarla da un lungo sonno o da un’incolpevole e momentanea distrazione. Gli sembra di essere tornato indietro nel tempo quando scendeva, con leggera e inesauribile eleganza, sotto la superficie del mare. Si precipitava verso fondali inquietantemente rasserenanti, passava i limiti dimenticando ogni forma di ragionevolezza, si andava a tuffare nel blu cupo, oltre e al di là di qualsiasi confine che non fosse quello dell’immaginazione, laggiù, a sessanta/settanta metri di profondità. Dopo quelle quote c’erano i draghi, incontrava le fate dell’ebbrezza, l’azoto si combinava con l’ossigeno confondendo, in un turbinio di sensazioni virtuali e assordanti, l’anima e il cuore. Ma quanta pace raccattava in quella pastosa, sterminata, liquida carezza attraversata dai sibilanti e ritmici sospiri dell’aria compressa. Forse era soltanto una scorta inesauribile di torpore che potesse non far pensare...

N.B. Antonio Bignami é disponibile, su richiesta, per presentazioni dei suoi romanzi arricchite con emozionanti audiovisivi di immagini, parole e musica realizzati dall’autore.

Commenti
Non sono ancora stati inviati commenti
photoshow
Photoshow è la manifestazione di riferimento in Italia dedicata all'Imaging. Una man…
Ikona Venezia
La galleria IKONA PHOTO GALLERY inaugurò la sua prima mostra fotografica a Venezia ne…
Istituto Superiore di Fotografia
Fondato a Roma nel 1985, nello storico quartiere di San Lorenzo, l’Istituto Superiore…
HF Distribuzione
HF Distribuzione è la più importante libreria online italiana di soli libri di fotogr…
Epson Italia
Una tecnologia fonte d'ispirazione per un futuro migliore Rispetto a 60 anni fa, qua…
Spazio81, Fine-Art giclée & More
La fotografia come comunemente viene intesa non esiste più, al suo posto è nata l’imm…