|
|||||||||||||
|
|
||||||||||||
TREES
Pubblicato il 07/03/10
Categoria Mostre
Questa pagina non ha ancora ricevuto feedback.
Questa pagina è stata visitata 3303 volte
Mostra personale del fotografo Franco Ferro dal titolo: "TREES", inaugurerà giorno18 Aprile 2010 ore 18,30 nei locali del centro di arti visive SIKANIE di Catania.
TREES Albero della Vita, Albero della Conoscenza, Albero del Bene e del Male, Albero della Cabala ... Albero che con la sua verticalità unisce il cielo alla terra, il sacro al profano, il visibile all'invisibile... Albero che è espressione stessa della vita che si rigenera incessantemente. Albero che come l'uomo ha il destino di dover realizzare pienamente la sua forma, di diventare un'entità perfetta e compiuta …. E' carico di forze sacre perché verticale, fiorisce, perde e ritrova le sue foglie e si rigenera: muore e rinasce innumerevoli volte. Franco Ferro, autore siciliano, protagonista di buone performance fotografiche, con questa riflessione esplicita i contenuti e definisce il tratto strutturale e motivazionale della ricerca “Trees”. Un'indagine interessante a valenza concettuale che il fotografo catanese completa dopo un periodo di inattività fotografica. Una lunga riflessione, quasi una sosta studiata nei dettagli, forse, per riesaminare il progetto o, forse, per ridisegnare l’indagine e, nell’ambito della stessa, ridefinire termini e modalità delle diverse articolazioni linguistico-espressive. In queste immagini, metafore e simboli di un contesto speciale creato ad hoc, c’è tutta la sensibilità dell’autore, il quale, posto al centro dell’Universo l’Albero, Soggetto/pretesto, riflette sulla nostra contemporaneità. Per Franco Ferro riflettere significa in primis osservare, ascoltare, indagare per poi disegnare approdi narrativi a valenza culturale. Non solo. Egli va oltre, penetra nel contesto indagato attraverso l’Albero, per catturarne i segreti, le specificità, i valori. E ne scaturisce un Ferro autore “più articolato” in termini di creatività fotografica, espressività e narratività linguistica. E non tanto per l’utilizzo delle esposizioni multiple e del mosso, peraltro ben gestiti, quanto, invece, per il modo in cui esse sono state coniugate col taglio della ricerca, con le sue linee strutturali, entità in grado di far vivere al lettore le stesse atmosfere vissute dall’autore nel momento dello scatto: l’attimo sublime in cui il passaggio visivo assume dimensione e l’immagine si definisce nei significati e nel senso. Un momento fotografico importante, alto, forse il più alto, della filiera scatto/stampa. “Trees” è una ricerca stimolante, per linguaggio, ritmo narrativo, musicalità grafica, rimandi pittorici, l’atmosfera romantica che domina, il taglio morbido e sfumato. Colpisce in essa l’armonia dei valori tonali, equilibrati nel contesto di una trama innervata da una tessitura segnica stimolante, collocabile tra formale e informale, reale e surreale. La composizione è curata, le astrazioni che percorrono i sentieri dell’indagine conferiscono al lavoro ricchezza emotiva, dimensioni estetiche, ansia concettuale. Riflessioni ben argomentate nelle quali si coniugano magnificamente i codici della pittura e della fotografia, dando corpo e visibilità a un gioco intrigante d’intrecci visivi. Ferro è attratto dal fascino degli alberi, dal ritmo con cui vibrano i rami, dialogano tra loro; egli ascolta in silenzio i loro respiri, la musicalità che s’irradia dalle vibrazioni delle foglie che poeticamente si liberano al vento, si perde a guardare l’armonia delle ombre, delle sfumature, dagli spazi silenti, enigmatici, indecifrabili. Un lavoro stimolante nella trama iconica e nell’armonia delle geometrie che disegnano motivi grafici di accattivante bellezza estetica. Una texture di emozioni e di sensazioni che genera una rete straordinaria di relazioni determinando un ambiente sereno e affascinante, labirintico, d’interessanti inserti grafici. E’ la trama che argomenta e declina i tratti di una condizione, un modo di essere e di vivere e, nel contempo, sintetizza la complessità del nostro tempo. Sembra di assistere a un concerto di ritmi diversi nelle dinamiche, ma simili nei contenuti e fascinose nelle astrazioni grafiche. Un contesto nel quale i rapporti sono vivi e sereni, equilibrati e armonici. Una “costruzione” semplice e complessa, con una astratta linearità che si distende sull’orizzonte del visibile e si perde silenziosa tra l’invisibile. Fausto Raschiatore Commenti
Non sono ancora stati inviati commenti |
|
||||||||||||
|