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Paesaggi nascosti
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Pubblicato il 15/10/13
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FESTIVAL FOTOGRAFICO EUROPEO 2013
EUROPEAN PHOTOGRAPHIC FESTIVAL 2013
12 ottobre 2012 – 17 novembre 2013
18 ottobre – 9 novembre 2013 PAESAGGI NASCOSTI di Claudio Camisasca Show Room Caccia Cornici - Via Matteotti, 10 - Busto Arsizio (Va) Orari di visita: dal martedi al venerdi 16,30-19 / sabato 10-12 / 15,30- 19 Ingresso libero infotel: 0331 658460
“Paesaggi nascosti” recita il titolo di questa mostra. Eppure, nonostante la cosa sia enunciata fin da principio, le immagini che scorrono davanti ai nostri occhi non riescono a non stupirci, a non contraddire la nostra semplice e immediata idea di paesaggio. Non ci sono scorci che puoi immaginare di ritrovarti davanti all'improvviso, all'aria aperta: nessuna cima mozzafiato né alcuna verde vallata rigenerante, ma piccoli e grandi particolari che per farsi apprezzare chiedono sottovoce di “fermarsi a guardare”. Angoli di monti e di mondo che per svelarsi pretendono attenzione, passione, pazienza. Come una donna, come un amore. Immagini difficili sia da capire che da leggere, eppure di grande impatto, racconti di una passione ancestrale e profonda, consolidatasi nel tempo e col tempo, la vivida testimonianza di un'intimità raggiunta giorno dopo giorno, uscita dopo uscita, escursione dopo escursione. E questa è forse l'essenza degli scatti che Claudio Camisasca ha scelto di riunire in questa breve, ma intensa sequenza. Una teoria di paesaggi dell'anima prima ancora che di paesaggi reali, dove non è la montagna nel suo “insieme” a essere protagonista, ma il suo essere allo stato più puro, la roccia nuda e cruda, eternamente immobile eppure mai uguale a se stessa, sempre in movimento e in divenire nel prestarsi a giocare con la luce e con lo sguardo di chi la osserva, e quindi antropomorfa se non addirittura umana nel suo innocente e inconsapevole mostrarsi. Suggestioni, quindi, non “documenti”. Interpretazioni e riletture di un posto o di nessuno, ma certo non “trofei”, non testimonianze di quello che meramente è. E in questo senso trovano spiegazione anche il supporto quasi pittorico delle stampe e la loro elegante “manipolazione”. Matteo Tosi
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